Michele Padovano: "Juve in ripresa, Toro vorrà fare bella figura. Accanimento sul club, UEL a tutti i costi. Di Maria? Preferisco i giovani come Yildiz"
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"La Juve è in ripresa, in fiducia dopo il successo sul Nantes, e vorrà vincere nuovamente. Dall'altra parte c'è il Torino che non verrà allo 'Stadium' solo per fare la comparsa, mi piace per il gioco e per l'allenatore che è molto valido. Ci sono tutti i presupposti per assistere ad un gran derby". Pensieri e parole di Michele Padovano, campione d'Europa ed Intercontinentale con i colori bianconeri, che in esclusiva ai microfoni di Tuttojuve esprime le sue considerazioni in vista del derby di domani sera e non solo:
Potrete riascoltare uno stralcio dell’intervento a “Cose di Calcio” in onda su Radio Bianconera (visibile dal bouquet di Sportitalia canale 60).
Quale è l'atmosfera in città? Come si vive una sfida del genere?
"Il derby è una partita molto particolare, soprattutto per i tifosi che ci tengono abbastanza. Il clima è un po' diverso, ma onestamente non credo che i giocatori la sentiranno diversamente. La mia Juve, a prescindere dal tipo di match, è sempre stata concentrata e vogliosa di far bene contro qualsiasi avversario. Anche perché non ci interessava del derby o della Champions, noi scendevamo in campo per vincere".
Credi che per il Torino, invece, al contrario, sarà la partita della vita?
"E' eccessivo definirla come partita della vita, ma sicuramente la sfida con la Juve avrà la sua importanza. Il Torino sta facendo un discreto campionato, in effetti è da molti anni che non riesce a battere la Juventus in casa propria. Ci sarà voglia di far bella figura".
Juve e Toro sono distanti di un solo punto, e l'ultima vittoria granata in casa dei bianconeri risale addirittura al 1995.
"Potrebbe essere un motivo in più per far bene, ma non è che la Juve sarà da meno per questa statistica. La squadra bianconera è in grande crescita, reduce da ottimi risultati, per cui vorrà continuare su questa strada".
Si parla spesso di "cuore Toro" per questa sfida, ma potrebbe esser giusto parlare anche di "cuore Juve"?
"Il cuore è importante, senz'altro, ma tecnica e approccio lo sono di più. Queste sono cose che piacciono molto ai tifosi, chi scende in campo è consapevole e preparato a dare tutto".
Sarà una partita a scacchi tra Allegri e Juric?
"No, non credo. Anche perché entrambi i tecnici, senza troppi tatticismi, si giocheranno in maniera aperta questa partita".
Non sarà una partita a scacchi, ma una pedina su cui Allegri non potrà contare è Locatelli. Sarà un'assenza importante la sua?
"Le grandi squadre sono abituate a ragionare in termini diversi, perché l'importante è la squadra e non il singolo. Chi sostituirà Locatelli, dovrà fare altrettanto bene. Non si può pensare ad un assente che possa alterare così tanto gli equilibri di una squadra. Questo era il ragionamento che si faceva nella mia Juve".
Sarà la partita di Vlahovic?
"A me piace molto, è un grandissimo attaccante. E' stato fuori per un po' di tempo, sappiamo che la ripresa a livello fisico per quel genere di infortuni non è mai del tutto immediata. Penso che non andrebbe mai messo in discussione".
Lo troviamo un aggettivo per Di Maria?
"Non basterebbe un solo aggettivo per descriverlo (sorride ndr), è un giocatore strepitoso che sta dimostrando tutto il suo valore. Ha dato una grossa mano per il passaggio del turno, il primo gol lo può realizzare solo un fuoriclasse. E' il più in forma, la Juve conta tanto sulle sue qualità".
Da tifoso vorresti vederlo ancora in maglia bianconera il prossimo anno?
"Nonostante possa solo che parlarne bene, mi piacerebbe che si puntasse ancor di più sui giovani. Di Maria è un fuoriclasse, ma ha fatto il suo tempo. E' giusto iniziare a costruire un qualcosa di importante, in modo da far così tornare la Juventus ai fasti del recente passato".
Miretti e Fagioli sono solo due dei giovani che sono riusciti a trovare più continuità quest'anno, c'è qualcun altro che ti piacerebbe ammirare con la maglia della prima squadra?
"Sono innamorato calcisticamente di Kenan Yildiz, in Primavera sta facendo sfracelli e sicuramente farà strada. Non devo insegnare niente ad una società composta prettamente da fior di professionisti, per cui sapranno benissimo come far crescere al meglio questo ragazzo".
Che idea ti sei fatto della penalizzazione?
"Mi sembra ci sia un accanimento importante nei confronti del club, ma non posso esprimere un giudizio totale. Ho solo letto degli articoli e non conosco bene quanto è successo. E a volte, purtroppo, non riesci a comprenderlo nemmeno quando sei coinvolto. Confido nella linea difensiva, gli avvocati della Juventus sapranno come affrontare al meglio il ricorso che ci sarà tra qualche settimana".
Gli obiettivi, nel corso della stagione, sono sempre più cambiati. Quale sarebbe, a tuo avviso, in una stagione in cui c'è stata una penalizzazione in corso, la vera vittoria di Allegri?
"Bisognerà cercare di portare a casa i tre punti in tutte le partite che resteranno in campionato, poi ci sarà da far di tutto per mettere in bacheca l'Europa League. Ora la squadra sta bene, come dicevo è in ripresa e se la potrà giocare con le più forti che restano in gioco. Europa League varrebbe come vittoria in Champions? Vincere questo trofeo permetterebbe alla Juve di guadagnare l'accesso alla prossima Champions League. E con una penalizzazione di certo non indifferente, non è un aspetto da non sottovalutare".
Si ringrazia Michele Padovano per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.