DA ZERO A DIECI - DICIASSETTESIMO ZERO, DIECI A LUI!

02.04.2023 12:00 di  Massimo Pavan  Twitter:    vedi letture
DA ZERO A DIECI - DICIASSETTESIMO ZERO, DIECI A LUI!
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La Juventus vince ancora e sono sette su otto partite giocate. I bianconeri non giocano a dirla tutta una grandissima partita, ma riescono a ottenere il massimo con il minimo sforzo a livello di prestazione. Per le prossime gare ci vorrà di più perché saranno tutte sfide difficili. 

ZERO - come i 17 clean sheet stagionali, un grandissimo risultato che conferma la solidità difensiva. Unici passaggi a vuoto recenti le gare con Monza, Atalanta e soprattutto Napoli, a testimonianza che si poteva fare di più in quella circostanza ma che molto e' stato fatto.

UNO - come i gol segnati, la Juventus poteva farne tre, con una traversa clamorosa ed un gol sbagliato da un metro. 

DUE - come i rischi grossi corsi, nel primo tempo il tiro di DePaoli e nel secondo la conclusione di Terraciano disinnescata da Szczesny.

TRE - come i cambi di Allegri nel finale, Kostic, Di Maria e Vlahovic però non entrano bene in campo e non incidono. 

QUATTRO - come la distanza virtuale dal Milan, se il Napoli facesse il suo il quarto posto sarebbe più vicino.

CINQUE - A Barrenechea e De Sciglio, per motivi diversi non ci sono piaciuti. Al giovane argentino manca ancora un po' di personalità, all'esterno forse l'abilità nel giocare nell'altra fascia.

SEI - a Fagioli e Miretti, non fanno vedere nulla di eccezionale questa volta, una gara di pausa.

SETTE - come le sette vittorie in otto partite. La Juventus per risalire ha bisogno ed aveva bisogno di questo numero di vittorie consecutive. La prova del nove, oltre in coppa Italia sarà la partita con la Lazio, una vera e propria finale a questo punto.

OTTO - a Locatelli. Il centrocampista si conferma essenziale, tiene su il reparto anche se ha poca assistenza dai giovani compagni. 

NOVE - all'azione del gol, bellissimo il passaggio per Miretti, ottimo lo smarcamento ed il passaggio di Locatelli per Kean che fa tutto il resto, tutto "Made in Italy", ma attenti, in Italia non ci sono più talenti. 

DIECI - a Del Piero. Ovazione, il pubblico lo ama, la squadra gli regala una vittoria. La società forse gli regalerà una poltrona ma dovrà trovare un ruolo. Per ora va bene l'amore del pubblico, ma come dirigente dovrà essere in grado di incidere, è tutta qui la grande sfida.

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