BONUCCI: "A Nantes per vincere, Europa League un obiettivo. Scudetto più bello? Il primo. Partita perfetta contro il Chelsea. Indossare la maglia della Juve sogno della vita"
Nel corso di Junior Reporter, Leonardo Bonucci ha raccontato quello che secondo lui è il gol più importante della sua carriera: "Non solo uno: penso a quelli segnati in Finale agli Europei, con la Nazionale, in partita e ai calci di rigore. Con la maglia della Juve ricordo con più emozione il primo, in Champions, contro lo Shaktar Donetsk, fu anche una rete difficile… ma spero di farne ancora qualcuno di importante. Il gol alla Roma? Più fortuna che bravura".
Gli attaccanti più forti che hai incontrato in carriera?
"Il più forte credo sia Drogba, la sera prima della partita non mi faceva dormire. Ma anche Zapata dell'Atalanta perché le sue doti fisiche mi hanno sempre dato molta apprensione. Negli anni sono riuscito a migliorare e a fare qualche discreta partita. L'attaccante che mi ha messo in difficoltà negli ultimi tempi? Vlahovic quando giocava alla Fiorentina".
Il tuo sogno da calciatore?
"Domenica a Spezia ho realizzato il mio sogno di giocare da centrocampista centrale".
Il giocatore che ti ha impressionato di più?
"Tolto Cristiano Ronaldo, Tevez è quello che mi ha impressionato di più per la sua fame, ma non solo. Da avversario, invece, ammiro molto Modric: la poesia che trasmette giocando a calcio è sensazionale".
Cosa dici ai tuoi compagni nel discorso pre partita?
"Dipende dalla partita. Vado un po' a sensazione, dipende da cosa mi dice il cuore. Spesso quello che riscontro nei compagni è quello che riporto a loro. La cosa più bella è essere sempre veri e sinceri".
La scelta del numero di maglia.
"Il numero 19 l'ho scelto per una ragione di numerologia, ma anche perché mia moglie è nata il 19".
Com'è nata la tua esultanza?
"E' un gioco con i miei amici. Mi dissero che non avevo coraggio di fare il gesto dello sciaquarsi la bocca dopo un gol. Ho accettato la scommessa e da lì è nato tutto. Ci hanno costruito una polemica sopra, ma è legata solamente ad un concetto di amicizia".
La gara perfetta?
"Quella contro il Chelsea in Champions, vinta 1-0 contro il Chelsea. Ho giocato uno contro uno con Lukaku e ho fatto anche un errore che poteva costarci caro".
Lo scudetto più bello?
"E' stato il primo perché non ci credeva nessuno. L'affetto dei tifosi è stato fondamentale e vedere tanta gente in giro durante i festeggiamenti è stato emozionante".
Cosa signfica indossare la maglia della Juventus?
"E' stato il sogno di una vita, la realizzazione di qualcosa che rincorri facendo sacrifici. Quando c'è stata la chiamata ho realizzato che ce l'avevo fatta. Ho amato due maglie: quella della Nazionale e quella della Juventus. Indossare la fascia di capitano motivo di orgoglio e responsabilità".
Si va a Nantes per vincere?
"Ovviamente. Si va a Nantes per fare una grande prestazione perché quando la fai il risultato è sempre una conseguenza. Per noi è fondamentale andare a Nantes con la consapevolezza che sarà una partita difficile, ma il nostro obiettivo deve essere chiaro nella testa. Non ci nascondiamo: l'Europa League è diventato un obiettivo della stagione".
Come stai fisicamente?
"Sto riprendendo la condizione ed è una settimana che mi alleno con la squadra, è positivo. Sono stato fuori per tanto tempo, ora l'importante è che tutti possano essere a disposizione per dare il proprio contributo".
Un aneddoto su Chiellini?
"C'è stato un Chiellini prima e un Chiellini dopo l'inofrtunio al ginocchio. Prima arrivava alle partite con molta pressione addosso, dopo ha pensato solo a viversi gli ultimi anni di carriera che gli mancavano. E' stato bello vedere questo suo cambiamento".