IL SANTO DELLA DOMENICA - Da Pogba e Vlahovic, tutti i tormenti di una stagione surreale
Che stagione amici miei, dentro e fuori dal campo non ci facciamo mancare nulla. Ingiustizie sportive, arrabbiature, infortuni a raffica, e persino ritardi. Il vaso comincia ad essere davvero pieno, con le coronarie dei tifosi juventini sempre più a rischio. Arriverà giugno? Certo che si, ma guai a mollare proprio adesso che si entra nel vivo delle questioni.ma non moTenere duro, ingoiare ancora qualche boccone amaro, ma non mollare perché sia dentro il rettangolo di gioco che fuori siamo alla vigilia di momenti importanti, forse addirittura decisivi. Ecco perché i primi a dare l’esempio dovrebbero essere i giocatori, quanto meno quelli più esperti, o quelli che tutto sommato avrebbero qualcosa ( anche di più ) da farsi perdonare. Paul ha sbagliato, e siamo convinti che anche lui ne sia consapevole, ma proprio perché parliamo di un campione alla soglia dei 30 anni, restiamo ancora più stupidi dal suo “ ritardo”. Bene ha fatto l’allenatore, di concerto con la società a punirlo, spetta adesso al giocatore farsi perdonare dal popolo bianconero sul campo. Se così non fosse, soprattutto sotto l’aspetto dei rapporti con il gruppo e i dirigenti, è normale che a giugno le due parti dovrebbero nuovamente sedersi ad un tavolo per studiare, capire e decidere il da farsi.
Giugno potrebbe essere un mese importante anche per Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo è legato alla Juventus sino al 2026, dunque blindatissimo, ma proprio per questo una sorta di punto della situazione dopo un anno e mezzo dal suo arrivo, dovrà essere fatto. Ma da qui a giugno mancano ancora tre mesi importantissimi per lui e per la squadra. Il giocatore sta attraversando un periodo complicato, certificato dai numeri e dalle prestazioni. 10 reti in 24 presenze complessive ( tra Campionato, Champions, Coppa Italia e Europa League) sono decisamente pochi, al netto delle difficoltà affrontate a causa della pubalgia. Scaricare però adesso Dusan sarebbe un gravissimo errore. La Juventus ha bisogno di lui, cosi come lui ha bisogno della Juventus. Dovrà portare il fardello dell’attacco in queste tre partite importantissime, tra Sampdoria, Friburgo e Inter. Le qualità dell’attaccante sono chiare, deve migliorare sotto diversi aspetti, uno su tutti quello tecnico, ma non dimentichiamo comunque che si tratta sempre di un ragazzo di 23 anni, alla sua prima esperienza con una maglia importante. Vlahovic però non deve diventare vittima di sé stesso e del suo nervosismo. Troverà il gol e tutto sembrerà in discesa. Ma stia più sereno in campo.
Serenità che dovrà ritrovare anche Federico Chiesa. Lo spavento di giovedi sera fotografa il suo momento: da un lato la voglia di spaccare il mondo, dall’altro la paura, normale e comprensibile, di ogni segnale che arriva dal ginocchio, anzi dalle ginocchia. Solo il campo lo aiuterà a tornare quello pre infortunio, ma lui stesso dovrà lavorare con le ansie che tormentano. Che stagione amici miei, difficile, complicata, strana, a tratti irreale, una stagione che però può ancora essere salvata in campo e soprattutto fuori. Perché li si combatte una battaglia che di lungo o corto muso la società deve vincere, senza lasciare niente di intentato. E se le cose dovessero andare in un certo modo…