Gli eroi in bianconero: Sergio PORRINI
Nasce a Milano l’8 novembre 1968. Cresciuto nel Milan (dove non giocherà nemmeno una partita), si mette in mostra nell’Atalanta, nel ruolo di terzino destro, totalizzando anche due presenze in Nazionale, tanto che nell’estate del 1993, la Juventus lo preleva dalla squadra orobica e ne fa il titolare della propria fascia destra. Sergio non è un mostro di tecnica, ma supplisce a questa lacuna con una grinta notevole e disputa un buon campionato.
L’anno successivo arriva Lippi e, soprattutto, Ciro Ferrara: Lippi dopo qualche titubanza, complice la netta sconfitta a Foggia, decide di giocare con la difesa a tre in linea, promuovendo titolare Geppetto Torricelli accanto a Ciro ed a Jürgen Kohler e per Porrini lo spazio è minimo, anche perché deve giocarsi con Carrera, il ruolo di prima riserva difensiva.
Sarà decisivo, però, nella doppia finale di Coppa Italia contro il Parma, segnando sia al Tardini che al Delle Alpi; realizzerà anche un goal importantissimo a Dortmund, nella semifinale di Coppa Uefa, nella vittoriosa partita contro il Borussia: «Arrivando alla Juventus ho proprio realizzato un sogno; da ragazzino, quando ho cominciato a prendere a calci un pallone, sognavo i grandi stadi e le grandi squadre e la Juventus è decisamente la più grande di tutte».
La stagione 1995 /96 vede Porrini scendere in campo una ventina di volte e festeggiare da bordo campo, la grande vittoria in finale di Champions League, contro l’Ajax. Sarà protagonista, invece, nella sfortunata finale di Monaco di Baviera, contro il Borussia Dortmund e durante tutta la stagione, causa l’infortunio di Torricelli: le sue presenze saranno quaranta con 2 goal, di cui uno nella finale di Supercoppa Europea a Parigi, vinta per 6-1 contro il PSG e sarà titolare a Tokyo nella Coppa Intercontinentale.
Nel 1997/98 emigra in Scozia, nel Rangers Glasgow, dove resterà per quattro stagioni, prima di fare ritorno in Italia, all’Alessandria e quindi al Padova.
Con la Juventus ha totalizzato 138 presenze e 5 goal, conquistando due scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Campioni, una Coppa Intercontinentale ed una Supercoppa Europea, niente male per un gregario, sempre molto apprezzato dai suoi allenatori e dai suo compagni, come testimonia Gianluca Vialli: «A volte si da troppa attenzione ai giocatori più affermati, e si trascurano gli altri, che magari hanno tante cose da dire. Porrini, per esempio, è un fiume di idee».