Pistocchi: "La panchina d'oro? Piccolo premio per il nostro piccolo calcio. Conte lontano dai principi di gioco europei"

04.03.2014 17:55 di  Danilo Fago   vedi letture
Pistocchi: "La panchina d'oro? Piccolo premio per il nostro piccolo calcio. Conte lontano dai principi di gioco europei"
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© foto di Giacomo Morini

Maurizio Pistocchi dal blog su Sportmediaset critica le modalità di assegnazione della "Panchina d'oro", un premio considerato autocelbrativo del modeso calcio italiano. Il moviolista ritiene infatti la Panchina d’Oro  "un riconoscimento scontato e ripetitivo, più politico che sportivo" che ha visto in questi anni trionfare sempre le grandi storiche del calcio italiano e i loro allenatori lontani dalle idee di calcio dei guru europei. In particolare Pistocchi, oltre a citare Mazzarri vincitore con un Napoli Cavani-dipendente e un gioco basato su difesa e contropiede, e Montella la cui Fiorentina resta in preda ad evidenti limiti difensivi ed offensivi, si sofferma su Antonio Conte, rivoluzionario in Italia "dove attualmente si pratica un calcio che ha come riferimento l’avversario e come caratteristica principale la difesa e il contropiede".

Pistocchi non risparmia critiche alla filosofiadi gioco del tecnico salentino lontana da quella dei top clu europei, in quanto basata sui "tre difensori centrali, ai quali si aggiungono nella fase di non-possesso i due esterni di centrocampo, mentre invece tutte-Real, Barcellona, Bayern, Borussia, Chelsea, Manchester –hanno come base la difesa a 4, sugli esterni giocatori di qualità e trequartisti sempre connessi con il resto della squadra". Sotto accusa anche l'atteggiamento di "rinuncia al proprio giuoco per adattarsi a quello dell’avversario che la Juve, secondo PIstocchi, avrebbe praticato in passato contro Napoli e Udinese-e quest’anno-contro Real Madrid e Roma". Pistocchi chiude, richiamando le parole di Sacchi, invitando Conte "a cambiare disposizione e mentalità se vuole diventare allenatore di livello mondiale senza accontentarsi di essere il più bravo dei somari”.