Padovano a TMW: "Spero che la Juventus possa riprendersi. È una grandissima società che insegna ai suoi giocatori a vincere"

29.03.2023 20:40 di  Benedetta Demichelis   vedi letture
Padovano a TMW: "Spero che la Juventus possa riprendersi. È una grandissima società che insegna ai suoi giocatori a vincere"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Michele Padovano ha parlato ai microfoni di TMW a margine dell'evento dedicato a Vialli "Gianluca Forever: ben oltre il 90'": "Era una cara persona, un grande amico che oltre a essere un leader in campo e un giocatore eccezionale era una persona speciale, un pezzo di lui è rimasto dentro di me e me lo porterò dentro per sempre".

Ci può raccontare cosa rappresentava dentro allo spogliatoio della Juventus?

"Era il vero leader, che aveva una parola per tutti. Un grandissimo professionista. Devo dire che come uomo spogliatoio è stata la persona che ha dato di più al mondo del calcio".

C'è qualcosa che va oltre all'aspetto sportivo in tutto questo?

"Lui ha dimostrato con il suo modo di comportarsi quello che era. Se poteva aiutare anche solo una persona col suo atteggiamento, ci è riuscito benissimo. Lui era una persona molto generosa, altruista, speciale sotto tanti punti di vista".

Crede che il percorso di Mancini in Nazionale sia giusto?

"Nessuno lo sa meglio di loro. Avendo fatto questo mestiere so benissimo che a volte quando sei all'interno dei club non sai quali sono le situazioni ingarbugliate da dover risolvere. Non posso dare i consigli nessuno. Penso che Mancini stia facendo molto bene, chiaramente servirebbe qualche risultato in più".

Manca un leader in questa Juventus?

"Sicuramente un personaggio come Luca in questa Juventus manca e mancherà sempre. Per quanto riguarda la Juventus non entro nel merito perché quando ci sono degli iter processuali, dobbiamo aspettare che si concludano. Spero soltanto che la Juve possa riprendersi e conoscendo il forma mentis penso che anche se dovesse andare in Serie B ripartirà dalle ceneri e tornerà quella che è sempre stata. Una grandissima società che insegna ai propri giocatori come si vince".

Ci può raccontare un aneddoto della vita da calciatore insieme a Vialli?

"Ci sono tanti aneddoti ma me li tengo nel cuore in modo molto geloso. Quando ho lasciato la Juve e sono andato in Inghilterra, ho fatto questa scelta perché lui era a Londra. Vivevamo a 200 metri di distanza e l'ho frequentato forse più a Londra che a Torino