Marchetti su Tmw: “Juve di carattere”

05.01.2023 07:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Marchetti su Tmw: “Juve di carattere”
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Il collega Marchetti su Tmw: Per dire che il campionato è riaperto ci vuole altro. Ma per alimentare le speranze di chi insegue basta questa ripresa di campionato.
Delle prime 4 perde il Napoli, lo scontro diretto. E le altre vincono. Due convincendo (le milanesi), una vincendo e basta. Ma in un momento così basta e avanza, per rimanere in scia.
Scia sì, perché di scia si tratta. Il divario ancora c’è, il Napoli se lo è costruito con un campionato, finora, straordinario. Ed è una dote che può amministrarsi. I punti di vantaggio, d’altronde, servono proprio a questo: attutire eventuali passaggi a vuoto senza troppi problemi, soprattutto di classifica.
Ma se vuole continuare a dominare il campionato deve riportare sul campo quanto avevamo visto in precedenza. L’Inter ha giocato meglio: con più cattiveria, con più brillantezza, con più lucidità. Ha ridotto il campo agli attaccanti del Napoli per trovare invece le praterie per i suoi. Ha raddoppiato, se non triplicato, sui giocatori più importanti del Napoli (Kvara e Osimhen) non lasciandogli spazio e avendo sempre la forza di controbattere. E’ riuscita a variare la sua proposta offensiva arrivando alla conclusione quando a destra (Darmian), quando a sinistra (Dimarco), quando al centro (Lukaku e soprattutto Dzeko). Ha avuto soluzioni efficaci, tempi di gestione ridotti, una ricerca della profondità quasi ossessiva, tanto quanto l’attenzione difensiva. E questo il Napoli l’ha sofferto. Non è riuscito a trovare quella brillantezza che aveva sempre demolito gli avversari. Conosce per la prima volta la sconfitta, per la prima volta dopo tanto tempo è stata costretta a giocare inseguendo (dalla terza giornata, praticamente, non era più successo). Ora deve reagire in fretta per dimostrare che la partita di San Siro è stata più la partita buona dell’Inter che un momento di appannamento del Napoli. Anche perché dietro - come detto - hanno vinto e convinto. Detto dell’Inter non è stata da meno la partita del Milan.
E’ vero l’Inter ha giocato uno scontro diretto quindi è giustamente un grado di difficoltà superiore.

Il Milan ha invece sofferto, ma solo per una questione di episodi nel finale. Ha giocato una grande partita, dominando la Salernitana dal primo minuto e Ochoa ha permesso ai suoi di rimanere in partita. Ma il Milan ha avuto solo il difetto di non segnare. Perché la produzione offensiva, l’attenzione in campo, la fluidità di manovra, la brillantezza dei singoli è stata impressionante. Partita davvero con il piede giusto: ha fatto il pieno di fiducia. Anche De Keteleare che ha fatto vedere sprazzi della sua qualità e che avrebbe meritato anche di segnare.
Probabilmente non ha meritato in maniera convincente la vittoria la Juventus, ma lo ha fatto. Ha vinto e ha preso altri tre punti. E’ bastata una punizione nel recupero. Ma sono serviti due pali e un gol annullato. Però - in campionato - sono sette partite che non prende gol. Ha acquisito la mentalità da combattente, di sofferenza. Sa che deve stringere i denti. Tutti quanti nel mondo Juve speravano che la differenza l’avrebbero fatta i recuperi, che ancora non sono arrivati (se non parzialmente con Chiesa, che ha fatto vedere che averlo e non averlo la differenza c’è). E in attesa dei recuperi fare punti, non prendere gol, acquisire - appunto - una mentalità è indispensabile. E’ quello che Allegri ha dovuto e saputo fare in questo periodo, difficile. Ed è quello che ha portato la Juve fino alla terza posizione in classifica.
Se c’è ancora spazio per poterla migliorare la classifica o se c’è ancora spazio addirittura per una delle inseguitrici di poter realmente insidiare il primato del Napoli non lo possiamo sapere adesso. Non si possono affidare le sensazioni a alla prima partita dopo la pausa. Non servirà aspettare molto però: domenica di nuovo in campo, poi ci sarà Napoli-Juve e la fine del girone d’andata. Un po’ di esami, anche duri, per poter valutare meglio. Ma il Napoli da oggi sa due cose: non deve preoccuparsi troppo, senza fare drammi, ma sa che deve riprendere a correre