Manfredonia: "Alla Juve capisci come si costruiscono i successi"

Lionello Mandredonia, ex calciatore della Juventus, ha commentato i suo trascorsi in bianconero sulle colonne de La Gazzetta dello Sport: "Potevo andare ovunque: Milan, Inter, Napoli. Scelsi la Juve perché volevo respirare l’aria di quello spogliatoio. Lì capisci come si costruiscono i successi. Altro che locali, ponentino, diversivi o alibi per gli insuccessi. I silenzi di Scirea erano una lezione unica. E poi Platini: il giocatore più forte che ho avuto come compagno. Al secondo posto Giordano: con le difese attuali farebbe 30 gol a stagione.
A Torino vinsi scudetto e Intercontinentale. M’immaginavo chissà che festa per il tricolore e invece semplice brindisi nello spogliatoio e testa già rivolta all’anno dopo. L’avvocato Agnelli? Mi chiamò all’alba per farmi i complimenti il giorno dopo la vittoria nel derby con mio gol. Vado via dalla Juve per ché Boniperti mi offrì un rinnovo annuale. La Roma aveva perso Ancelotti e Viola mise sul tavolo un triennale a cifre importanti. Dissi di sì anche se ero ex laziale".