TJ - GAMA: "Vialli è riuscito a trasmettermi grandi cose anche da lontano". Gravina: "Vialli eccezione in un mondo villano". Girelli: "Sara è la nostra pioniera"
Sara Gama ha parlato in conferenza stampa alla presentazione del suo documentario: NUMERO 3, SARA GAMA.
Durante la conferenza stampa interveranno: Fabrizio Zappi, Direttore Rai Documentari. Gabriele Gravina, Presidente FIGC. Umberto Calcagno, Presidente AIC.
10:46 - Inizia a parlare Gabriele Gravina con un ricordo per Gianluca Vialli:
"Gianluca in un mondo brutto e villano ha rappresentato un'eccezione, un uomo dalle qualità umane eccezionali. La mia intuizione nel maggio 2019 mirava a questo: avere una persona speciale in questo gruppo. Quando è venuto a trovarci nel 2019 non stava bene e non voleva accettare, ma l'abbiamo convinto. Questa sua disponibilità è stata un valore aggiunto. È sempre stato molto riservato e la nostra Federazione ha dato la possibilità di farsi conoscere. È diventato un'eroe per la speranza. Ha dato un messaggio forte e straordinario. Lui è riuscito a trasformare questo gruppo in un squadra straordinaria. Ringrazio Gianluca per tutto quello che ha lasciato. Ci sentiamo orfani e ci manca quel collante che non sarà facile da ritrovare".
10:54 - Vengono proiettate delle immagini del documentario su SARA GAMA
11: 05 - Gravina parla di Sara Gama
"Ho conosciuto Sara all’inizio di questo mio impegno politico, abbiamo iniziato insieme in consiglio Federale. Lei ha un’armatura, quindi il rapporto non è stato idilliaco all’inizio ma quando abbiamo trovato la combinazione giusta e siamo riusciti a capirci. Ho trovato una ragazza dalla scorza dura ma tenera dentro. Ha grande passione, grande spirito di sacrificio ma soprattutto senso di responsabilità e lungimiranza. Lei ha fatto intendere al mondo politico come il professionismo nel femminile non si potesse più rimandare, al di là di studi dei decreti legislativi. Ha lavorato in maniera incisiva con argomenti molto convincenti e dal primo luglio siamo stati l’unica federazione femminile a riconoscerlo. È un punto di partenza ma abbiamo delle basi solide. Abbiamo dato rispetto e dignità alle ragazze e non è abbinato all’exploit del Mondiale. Il nostro è stato un atto di rispetto verso le nostre giocatrici. Tutte lo hanno voluto ma Sara in particolare ci ha fatto capire che era il momento di procedere in una rivoluzione culturale che era il momento di vivere. Ora vogliamo di far diventare sempre più importante il movimento del calcio femminile".
11:39 - Girelli parla di Sara Gama -
"Sara è una mia compagna di squadra e di vita. È stata ed è tutt'ora la nostra guida per il movimento calcistico, ci affidiamo totalmente alle sue idee. Lei è la nostra pioniera. Sa quello che vuole sia in campo che fuori odia perdere, proprio come me. Spesso in allenamento siamo in squadra insieme se no litighiamo. Ha una natura protettiva ma quando toglie la maschera ed esce dal suo ruolo diventa la persona più sensibile di questo mondo. Sara ama stare in compagnia, anche se voi la vedete sempre fredda. Sono felice di aver condiviso tanti anni con lei. Lei è il nostro simbolo, sono molto orgogliosa di lei, di quello che abbiamo fatto e continueremo a fare".
11:42 - Rosucci parla di Gama -
"Poter parlare di Sara per me è motivo di orgoglio e soprattuto di emozione. Io la chiamo Speedy, per me è un’amica. È sempre stata una persona che ho ammirato in maniera silenziosa e stimato ogni suo passo. Riuscire a tornare a Brescia con lei mi ha fatto sentire a casa. Tra di noi ci sentiamo sempre a casa e questo ci ha permesso di ottenere determinati risultati che in campo si possono ottenere solo quando il gruppo è tutto unito. Una direzione di valori profondi che lei è riuscita a trasmettere a noi e noi alle generazione successive. Quello che abbiamo raggiunto lo dobbiamo tantissimo a Sara. Questo documentario per lei è come se fosse fatto anche un po’ per tutti voi".
11:52 - Inizia a parlare Gama -
"Un ricordo di Vialli? Sono contenta di essere qui oggi, ma mi dispiace molto per la scomparsa di Vialli. In questo momento di grande dolore posso essere solo onorata di potergli dare un tributo in questo contesto. Credo che sia stato un grande esempio, io purtroppo non ho potuto conoscerlo bene ma è riuscito a trasmettermi grandi cose anche da lontano, non capita sempre, sono contenta di dedicargli qualcosa. Voglio partire dai ringraziamenti, voglio ringraziare innanzitutto le mie compagne di squadra che hanno appena parlato e quasi mi hanno commossa, meno male che Cristiana riesce sempre a stemperare. Sono contenta che siano qui. Ringrazio gli amici e tutti coloro che hanno dato un contributo al documentario e il direttore che ha permesso tutto questo. Grazie al presidente Gravina e a Umberto Calcagno per essere qui. Mi ha colpito tutto ciò che è stato detto, è bello riguardarsi indietro e tutto quello che è stato fatto insieme. Ringrazio tutti quelli che interverranno nel documentario che vedrete. Agata è la bambina che la fa mia controfigura nel documentario. Senza la voglia che si ha quando si è piccoli non si va avanti. Questo è fondamentale specialmente per il calcio che è uno sport con una componente di divertimento importante, quando questo viene a mancare non è la stessa cosa. Una componente di fantasia che non è quantificabile ma che si basa sul lato istintivo e umano. Oggi spesso ci si focalizza sulla testa e sulla tattica ma alla fine il calcio è il gioco più bello del mondo perchè è imprevedibile. Io tengo sempre a mente lo spirito di Agata, anche se non è semplice ma oggi mi chiedo se non sia solo quella la cosa importante da mantenere e forse è dove uno deve ritornare prima di chiudere le cose".