Corsera - La paura dell'assistente di Conte: "Se li denunci, i tifosi vengono a casa"

Uno stralcio dell'articolo pubblicato stamane dal quotidiano di via Solferino.
04.04.2012 10:50 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: di Giovanni Bianconi per "Il Corriere della Sera"
Corsera - La paura dell'assistente di Conte: "Se li denunci, i tifosi vengono a casa"
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© foto di Federico De Luca

In tanti sapevano. Ovviamente le persone coinvolte scoperte finora, ma anche i compagni di squadra (o ex compagni) a cui pure erano arrivate voci insistenti ed evidentemente fondate sulla compravendita delle partite, se non richieste dirette di contribuire a truccare i risultati. Lo dimostrano le intercettazioni telefoniche agli atti dell’inchiesta barese che ha portato all’arresto dell’ex capitano dei biancorossi Andrea Masiello e due suoi presunti complici. Ci sono le voci registrate dei giocatori e tecnici. Come quella di Cristian Stellini, classe 1974, ex calciatore passato dal Bari tra il 2007 e il 2010, poi trasferitosi al Siena dove è diventato assistente tecnico dell’allenatore Antonio Conte, e traslocato insieme a lui alla Juventus. Oggi Stellini è un collaboratore tecnico del mister bianconero, con la qualifica di «collaboratore di campo». Paura e omertà Il 3 febbraio scorso, parlando al telefono con il calciatore Marco Esposito, suo compagno di squadra nel Bari per un paio di stagioni, dice: «Cioè, da quello che mi avevano raccontato ame, mi avevano detto che erano stati i tifosi stessi ad andare dai giocatori a dire: "Adesso che avete rotto i coglioni, che siete retrocessi, adesso perdete le prossime due partite"». E qui scatta la paura che innesca l’omertà: «E tu ti ritrovi lì in mezzo, cosa fai?... Ti prendi gli schiaffi perché se tu dici ai tifosi: "Adesso vi denuncio alla procura federale", li denunci e dopo ti vengono a prendere a casa...». È la storia degli ultrà baresi che avevano scommesso sulla sconfitta della loro squadra già finita matematicamente in serie B, e avevano chiesto ai propri «beniamini» di giocare per perdere, svelata ora dal difensore Marco Rossi e ammessa con molta fatica dal portiere Gillet. Evidentemente però, prima che emergesse dalle carte dell’inchiesta, era una vicenda arrivata alle orecchie di molti tesserati, anche fuori dai confini pugliesi. Rete internazionale Nel colloquio con Esposito, il collaboratore tecnico della Juventus ricorda l’allarme lanciato da Demetrio Albertini due anni fa, quando era presidente dell’associazione italiana calciatori.

«Ci illustrava qual è la situazione in giro—racconta Stellini—e riguardo alle scommesse diceva: "Guardate che nei Paesi dell’Est scommettono 600 milioni di euro tutti i weekend sui campionati europei; state attenti, non scommettete perché abbiamo delle relazioni che dicono che molti giocatori scommettono. State attenti, ditelo ai vostri compagni…". Ad Albertini io quel giorno gliel’ho detto: "Tu che cosa fai per tutelare questo tipo di situazioni? Tu vieni qua e dici non scommettete. I giocatori non è che vanno a scommettere, però vivono pressioni di gente che dice dovete fare pareggio perché altrimenti vi ammazziamo di botte"». Il collaboratore di Conte (quest’ultimo allenatore del Bari tra il 2007 e il 2009, prima di passare all’Atalanta e al Siena, per poi approdare alla Juventus) ricorda con Esposito anche un episodio che gli capitò personalmente: «L’anno prima, tu non c’eri a Bari, noi giochiamo a Genova, Bari-Genoa… Arriva uno e mi dice: "In tutta Italia mi dicono che voi fate così". Io gli dico: "Guarda che non è vero niente, io non so niente, e quindi...". "Però sai, visto che ormai la voce si è sparsa in giro, tutta Bari ha deciso di scommettere"… Che cazzo me ne frega. E lui mi disse: "Dovete fare un favore, qua c’è gente che ha messo tanti soldi, facci la cortesia". Io gli dissi: "Guarda, l’unica cortesia che posso fare è che se puoi togliere i soldi che hai messo toglili, perché noi giocheremo una partita per vincere". La partita finì 3 a 0». Per il Genoa. E Stellini conclude: «Noi giustamente abbiamo giocato per vincere, però vedi che qualcuno ci ha provato, e io dico che se oggi ci prova uno domani ci prova un altro, metti che trovi il giocatore in difficoltà che ci sta una volta, poi dopo sei nella merda».