"METTEREMO NEI GUAI LA JUVE"
"Metteremo la Juventus e gli altri responsabili di questa situazione nei guai": la minaccia arriva da Giovanni Becali, procuratore di Adrian Mutu che, in un'intervista al Corriere dello Sport, preannuncia fuoco e fiamme contro la società bianconera e la precedente dirigenza legata a Luciano Moggi.
Ecco l'intervista integrale, pubblicata quest'oggi.
Giovanni Becali, come stanno le cose?
"Dopo quattro anni di separazione, Adrian una settimana fa mi ha chiamato. "Posso venire a casa tua?" Certo che puoi venire. Il ragazzo è disperato, è stato abbandonato da tutti, anche da quelli che con lui hanno fatto affari d’oro, trasferendolo a costo zero e portandolo alla Juventus".
Lei lo conosce da ragazzino.
"Lo abbiamo preso a sedici anni, lo abbiamo portato alla Dinamo. Gli abbiamo fatto prendere i primi soldi, la patente, la macchina. Era bravo, sin da ragazzino. Così è cominciata la sua carriera in Italia: Inter, Verona, al Parma dal mio amico Sacchi. Il Chelsea lo ha acquistato dal Parma per 24 milioni. Il primo anno è andato benissimo. Claudio Ranieri mi aveva messo in guardia: "Londra è una città pericolosa". Adrian guadagnava tanti soldi e ha perso un pò la testa. E finì in quella storia di droga. Mandai a Londra mio fratello con Popescu e Petrescu. Lui parla benissimo inglese e grazie a un amico ha fatto molto per Adrian. Con il nostro intervento era uscito bene da quella storia. Poi arrivò Mourinho, che quando andai a Londra mi disse: "Mutu deve comportarsi bene, fate attenzione". Il Chelsea voleva cederlo e chiedeva dieci milioni, poi finì il mercato e lo trovarono positivo alla cocaina: sette mesi di squalifica. Alla Juventus andò gratis. Io continuai a criticarlo e lui a Bucarest fece una conferenza stampa dicendo che si separava da me e che andava alla Juventus. Il suo nuovo procuratore che lo ha portato via, Alessandro Moggi, non si è preoccupato di farsi dare un documento con il quale il Chelsea dichiarava di non aver più nulla da pretendere da Mutu. Senza quel foglio io non lo avrei mai portato via da lì. Se ci sarà un'inchiesta farà luce su come sono andate le cose. Mutu è andato prima al Livorno e poi alla Juventus, attraverso un artificio sul quale anche la Lega avrebbe dovuto fare chiarezza. La Juventus è un grande club, non aveva bisogno di essere coperta dal Livorno".
Lei come pensa di poter risolvere il problema di Mutu?
"Io credo che lui debba ridare i soldi che ha guadagnato nel Chelsea, il resto dovranno pagarlo la Juventus, il Livorno e la famiglia Moggi (Alessandro è il suo vecchio procuratore, ndr). Io non ho paura di nessuno ma voglio cercare di aiutare questo ragazzo, visto che non lo difende nessuno. Adrian è disperato. Metteremo la Juventus e gli altri responsabili di questa situazione nei guai. Ci affideremo ai migliori avvocati internazionali. Già martedì mi incontrerò con l’avvocato Dupont (quello della sentenza-Bosman, ndr) a Firenze e decideremo il da farsi. Mutu ha già pagato con sette mesi di squalifica e con la relativa sospensione dello stipendio. E’ pronto a restituire tutto quello che ha guadagnato. Se il Chelsea vuole rivalersi, lo deve fare con altri".
La Fiorentina gli ha offerto solidarietà.
"Loro lo hanno difeso, non ho ancora parlato con i dirigenti ma i rapporti con loro sono buoni. Dalla Juve non si è fatto vivo nessun dirigente e nessun ex compagno, non si lascia un ragazzo così. Se il procuratore che lo ha portato in Italia ha il coraggio venga a fare qualsiasi confronto pubblico con me, dove vuole lui. Io ho guadagnato tanto, controllo tutto il calcio in Romania, non ho paura di nessuno. Da domani mi metto in moto. Perchè deve pagare il ragazzo e non gli altri?".
E poi cosa riserverà il futuro a Mutu?
"Se trovassimo una buona squadra che offrisse una cifra giusta alla Fiorentina e un ingaggio importante al giocatore, a gennaio potrebbe anche andare via. Ma Adrian a Firenze sta bene. Oggi si è rifatto una famiglia, ha avuto dei bambini. Lui ha capito di aver sbagliato e ha pagato. Ha messo la testa a posto. Lotterò fino al la morte perchè Mutu abbia giustizia"