FIORENTINA SPIANATA E LA RINCORSA CONTINUA. VIDAL UNA FURIA, VUCINIC FINALMENTE DECISIVO

17.03.2012 23:48 di  Andrea Antonio Colazingari   vedi letture
FIORENTINA SPIANATA E LA RINCORSA CONTINUA. VIDAL UNA FURIA, VUCINIC FINALMENTE DECISIVO
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Buffon: 6,5
Primo tempo da spettatore e sarà stato un bel vedere dopo tanti pareggi amari. Seconda frazione con paratona su piazzato di Lazzari, tanto per timbrare il cartellino e giustificare la propria presenza tra i convocati. Non crediamo di sbagliare dicendo che nemmeno nella Juventus di Capello, quella stellare di Cannavaro, Zambrotta, Emerson, Vieira ed Ibrahimovic, il nostro si esibiva in così pochi interventi: titolo di merito enorme per la squadra assemblata da Antonio Conte.

Lichtsteiner: 6,5
Non è ancora tornato ai livelli della prima parte della stagione ma sembra in costante progresso. Perennemente nella metà campo avversaria, pardon, tra le rovine avversarie, affonda di gusto: peccato però per i cross sbagliati. Urge regolata all’obice perché non tutte le squadre sono la Fiorentina attuale e quando l’avversario ti concede 3, 4 cross a partita al massimo, diventa opportuno azzeccarli.

De Ceglie: 6,5
Altra prestazione di sostanza ed equilibrio nelle due fasi. Il problema è che davanti ad una catastrofe quale quella viola di stasera, diventa complicato distribuire meriti e voti tra i vincitori: però l’esterno sinistro di Conte merita una citazione positiva perché positive sono, ormai da tempo, le sue apparizioni. Provoca l’espulsione di Cerci ma stasera i bianconeri avrebbero vinto in ogni caso: pure senza il calcetto isterico del viola.

Caceres: 6,5
Sarebbe stato un bel sette tondo tondo se Martin non avesse sporcato la sua partita con un paio di appoggi tranquilli sbagliati clamorosamente. Per il resto, l’uruguaiano dà velocità ed applicazione al pacchetto centrale di difesa, dimostrandosi anche in mezzo, utilissimo. Bella e robusta trave sulla quale costruire un pezzo di futuro e, speriamo, di un ciclo vincente.

Bonucci: 7 -
Lui e Caceres avevano il compito di fronteggiare il vendicativo Amauri. Con l’italo-brasiliano però, siamo alle solite: tante fumose parole e propositi bellicosi cui seguono zero fatti. Comunque sia, Leonardo gioca pulito e diligente. Il "meno" in pagella è per il solito abuso di lanci lunghi, un incubo per Conte e, presumiamo, per i compagni.

Vidal: 8
Una belva assetata di pallone, caviglie ed erba. Contrasta, costruisce, rifinisce e conclude (con gol). Corre come un matto manco avesse alle calcagna il buttafuori incavolato di una discoteca: sì, lo ammettiamo, questa era voluta ma se l’effetto è quello di stasera, che lui e Bonucci si svaghino un po’ più spesso!

Pirlo: 8
Il Gran Maestro traccia attorno alla sagoma della Fiorentina un bel cerchio preciso al millimetro che i due scudieri, Vidal e Marchisio, provvedono poi ad incidere. Risultato? La Fiorentina non c’è piu’… sublime essenza di un calcio tecnico, sempre più raro, distribuisce passaggi, corti e lunghi, alla stregua di un generale che smista ordini agli ufficiali. Fantastico uno scavetto a centrocampo ad anticipare l’entrata da energumeno dell’ex Oliveira; bello pure il gol del poker. Insomma, una continua goduria per la vista.

Marchisio: 7
Come Lichtsteiner: in progresso dopo un paio di mesi assai anonimi. Per entrambi comunque, c’è già martedì contro il Milan l’occasione per confermare il ritorno agli standard della prima metà della stagione. Attendiamo fiduciosi ma già stasera abbiamo rivisto, a tratti, il Marchisio imperiale che incantava e stupiva per continuità, efficacia e giocate di talento.

Pepe: 6,5
Eccone un altro che deve regolare l’obice e la gittata. A correre tanto, corre; gli inserimenti ed i tagli non mancano (benché meno efficaci rispetto al passato), però la rifinitura è ancora carente, e non è una questione di pignoleria. Visto il lavoro che la squadra si sobbarca, è essenziale concluderlo con precisione e costrutto, altrimenti si sprecano energie e si regala morale ad avversari che non lo meritano.

Matri: 5,5
L’unica nota stonata del trionfo di Firenze viene purtroppo dall’attacco, il reparto più in difficoltà della squadra. Lui ha capacità realizzative fuori dal comune ma non sembra ancora all’altezza in quel lavoro a vantaggio dei compagni che Conte pretende dalla sua prima punta. Borriello sembrerebbe più utile nella specialità ma la porta non la vede ormai da un’eternità. A meno di non fondere i due in uno, è un bel rompicapo per il tecnico leccese e da esso rischia di dipendere buona parte della volata scudetto bianconera con relative chance di successo finale.

Vucinic: 8
Devastante. Lasciato cuscino e ciabatte chissà dove, è uscito dalla lampada in tutta la sua maestosa stravaganza. Fa malissimo alla Fiorentina già in parità numerico cogliendo un palo e mandando a bersaglio la prima freccetta. Si regala anche  un assist, fornendo a Marchisio il cross del 3 a 0. Cosa più importante di tutte, dà sempre la sensazione di poter inventare qualcosa di decisivo e non esce più dal vivo del gioco come gli accadeva fino ad un paio di partite fa. Anzi, a dirla tutta, prima, nel vivo del gioco ci entrava ma con mollezza indisponente. Continuare così, è un ordine!

Quagliarella: s.v.
Entra a giochi abbondantemente fatti quando la Juventus, pur continuando ad azzannare i resti della Fiorentina, ha però già soddisfatto fame e rabbia. Lui e Borriello, scommettiamo, infierirebbero volentieri, però manca l’assistenza.

Borriello: s.v.
Stessa sorte di Quagliarella: entra calpestando i cocci viola quando però nessuno dei bianconeri ha più voglia (e stomaco) di frantumarli ulteriormente.

Padoin: 6,5
Gli altri due entranti dalla panchina lo avranno guardato male: ma come? Tu entri e segni? E noi? Ragazzi, la sorte è entità incontrollabile ed imprevedibile e stasera ha deciso di baciare proprio il fedele mediano di Conte. Si vede però che il nostro si è meritato il bel regalo.

Conte: 8
Il pelo nell’uovo? Non saranno troppi cinque gol tutti in una volta? Ovviamente no: alla sua Juventus serviva un’iniezione di robusta fiducia in se medesima e l’unico siero efficace era quello della vittoria netta ed incontestabile. Che dire? Che la sua squadra gioca per vincere dall’inizio del campionato ed il filotto di pareggi è assai ingannevole. Contro la Fiorentina, forse la vittoria più agevole della stagione ma l’andazzo era quello giusto già in undici contro undici. La rincorsa al Diavolo continua sperando nell’aiuto indiretto di qualche esorcista catalano..