DIEGO, spettacolo, gol e tante magie: la Juventus è già sua!
E’ l’inizio di un nuovo viaggio. Diego entra in campo con il piede sinistro. Si ferma, fa un saltello ed è fatta. Fa così caldo (38°) che il riscaldamento prepartita potrebbe sembrare superfluo. Beh, non lo è mai. Diego Ribas da Cunha lo fa a modo suo. Gioca con il pallone, come farebbe una foca. Palleggi di testa, stop di collo e tutto quello che gli scorre nelle vene. Per ora nessuno ci fa caso. Ore 20.30. Si parte. Juventus contro i coreani del Seongnam, alla Coppa della Pace. Alle 21.30, per il secondo tempo, entra in campo pure Felipe Melo. Così i brasiliani (all’esordio) diventano due. Si diceva: senza di loro non si può capire se il modulo 4-3-1-2 studiato da Ferrara funziona davvero. Così, per quattro gare d’estate: le amichevoli con Cisco, Nancy, e Vicenza e Siviglia. Poi arrivò la sera di Diego, quello che serviva per scoprire la nuova Juventus, verde e oro. Il «rombo», il 4-3-1-2, funziona.
Diego va di fretta. Nei primi 10’ fa tre lanci lunghi, tutti per Iaquinta. Solo che nei primi due l’attaccante è in fuorigioco. Replay: 9’43'. Lancio millimetrico, ma Iaquinta in conclusione tentenna. Diego intanto si sistema nel vertice alto, sulla trequarti. Zanetti, dietro, chiude il rombo. Il brasiliano non va di corsa, non ancora: si allena con la squadra da tre giorni tre, questo è un rodaggio, aspettando il Real. Volete comunque lo scout di un campione all’esordio? Eccolo: 1 goal; 50 passaggi, 44 positivi, 6 sbagliati; 2 palloni intercettati; 3 falli subiti e 1 fatto; 3 tiri (gol compreso) e 2 cross; 1 volta in fuorigioco.
Ma soprattutto c’è la storia del goal. Minuto 9’ della ripresa. Diego tira, la difesa ribatte. Il pallone torna nei piedi del brasiliano. Che per liberarsi di Hack Yong Jang, terzino sinistro coreano, si porta via la palla due volte con la suola. Un colpo simile a quello che mostrava Zinedine Zidane. Sinistro, palla in rete. È il primo goal di Diego alla Juventus.