Gazzetta - Le 10 regole di Antonio Conte

16.09.2011 09:15 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: GB Olivero, Gazzetta dello Sport
 Gazzetta - Le 10 regole di Antonio Conte
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dalla prima pagina e dall'interno della Gazzetta dello Sport di oggi un interessante articolo di GB Olivero ci elenca le 10 regole o se preferite comandamenti di Antonio Conte.

Tuttojuve vi propone un estratto di questo interessante articolo. Il terzo posto sembra essere l'obiettivo dichiarato, ma pur senza esagerare con l'ottimismo a Vinovo c'è grande attesa e curiosità: si avverte la convinzione che seguendo le idee di questo tecnico giovane e preparato la Juve possa davvero ridurre sensibilmente il gap dal vertice. Conte ha iniziato ad allenare la testa: raccontando la storia della Juve, spiegando ai giocatori quello che rappresenta la maglia, massacrandoli in allenamenti da marines prima dei quali li caricava con discorsi da generale. Dopo due settimi posti alla squadra mancava autostima: la sta ritrovando attraverso il gioco, la voglia di vincere divertendo, un progetto affascinante in cui tutti credono. Conte usa la tattica quasi come strumento di seduzione nei confronti di giocatori assolutamente conquistati dalla sua idea di calcio. Rimprovera chi non si allena bene (ma finora è successo pochissime volte), è totalmente meritocratico nelle scelte: può sbagliare la formazione, ma si garantisce il rispetto del gruppo seguendo sempre le indicazioni del campo. Due mesi fa la Juve era un gruppetto di giocatori da assemblare: adesso è una squadra. 

Ecco elecate le dieci regole

1) LA MENTALITA' - Imporre il gioco per tutta la gara In qualunque momento della partita la Juve deve imporre il proprio gioco. Contro il Parma all'86' sul 4 0 Conte pretendeva pressione sugli avversari e la ricerca del quinto gol: per rispetto del pubblico e anche per mandare un messaggio ai suoi giocatori. Non ci si deve accontentare mai, si può sempre fare meglio.

2) L'AUTOSTIMA - Vincere per ritrovare fiducia Con l'applicazione, la grinta, l'attenzione, la voglia di vincere si può alzare l'asticella dei propri limiti e degli obiettivi stagionali. Vincere aiuta a vincere, quindi bisogna riuscirci più spesso possibile. La Juve deve ritrovare fiducia in se stessa e incutere timore negli avversari con il suo atteggiamento e il suo gioco.

3) IL GRUPPO - Gli egoisti sono destinati a sparire Gli allenatori e i giocatori passano, la Juve resta. Quindi conta solo la Juve. Le soddisfazioni personali devono arrivare attraverso quelle del gruppo. Quando si segna un gol o quando si vince, si fa festa tutti insieme. Quando si perde non sono ammessi sorrisi. Si usa il «noi», non l'«io». E gli egoisti sono destinati a sparire.

4) I VECCHI - Del Piero e Buffon siano da esempio Alessandro Del Piero e Gigi Buffon devono guidare i compagni nello spogliatoio e in campo: con i fatti, ancor più con le parole. Con l'esempio a Vinovo, ancor più che con le magie in partita. Sono i discepoli, conoscono perfettamente le idee di Conte e devono trasmetterle ai compagni esaltando il concetto di juventinità.

5) IL LAVORO - Non si scherza in allenamento Il calcio è passione, ma per Conte è anche e soprattutto lavoro. In allenamento non si scherza, il divertimento arriva quando si applicano bene le idee di gioco. Gli allenamenti sono curati in modo maniacale, nessuno fiata, la concentrazione deve essere massima dal primo all'ultimo minuto. Chi sgarra non gioca.

6) LA TATTICA - Tutti sanno bene cosa devono fare La fantasia è una bella cosa, ma solo negli ultimi 15 20 metri. Prima è tutto organizzato, quasi meccanizzato, mandato a memoria. Dal terzino destro all'ala sinistra ogni giocatore sa cosa fare in qualunque situazione, in fase di possesso o di non possesso. Non si può improvvisare, si devono eseguire gli spartiti.

7) IL GENIO - Soltanto Pirlo può uscire dal coro L'unico che può (ma non troppo) uscire dal coro è Andrea Pirlo: talmente superiore per visione di gioco e tecnica pura da rappresentare un valore aggiunto per il 4 2 4 di Conte. Qualcuno pensava che Pirlo avrebbe faticato a sintonizzarsi sulle frequenze del tecnico: è accaduto l'opposto, c'è stato feeling immediato.

8) LA FAME - Per molti giocatori è l'ora della verità Conte ha espressamente voluto giocatori con grandissime motivazioni. A prescindere dai rispettivi valori tecnici, per Vucinic, Lichtsteiner, Elia, Giaccherini, Estigarribia, Pazienza e anche per alcuni elementi già in rosa è il momento della verità: o vincono adesso e diventano grandi oppure non avranno un'altra occasione.

9) LO STADIO - Deve diventare un vero inferno Gli è bastato guardarlo per comprendere che sarebbe stato un grande vantaggio. Conte ha colto in fretta l'importanza del nuovo stadio e l'ha trasmessa alla squadra: «Fate capire subito che giocare qui è un inferno». E a fine gara ha mandato la squadra sotto la curva: il concetto del dodicesimo uomo non è mai stato così poco retorico.

10) LA BILANCIA - Occhio al peso Chi sgarra è fuori Conte pretende dalla squadra massima attenzione anche a tavola: ecco perché alcuni pasti settimanali vengono consumati a Vinovo. La prova della bilancia vale quanto l'abilità nel cross o la precisione in area: chi è sovrappeso, anche se di poco, non gioca. La regola vale per tutti e nessuno dubita che venga applicata.