Corsport - Quagliarella: "Il nostro attacco è di prima qualità"

L'attaccante stabiese ha voglia di giocare nel Nuovo Stadio
04.09.2011 10:55 di  Domenico Aprea   vedi letture
Corsport - Quagliarella: "Il nostro attacco è di prima qualità"
TuttoJuve.com
© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS

In estate è arrivato Mirko Vucinic, la dirigenza bianconera ha riscattato Alessandro Matri e sono rimasti (per ora) i vari Luca Toni, Vincenzo Iaquinta e l'italo-brasiliano Amauri, guidati dall'eterno ed inamovibile capitan Alex Del Piero ma, tutti i tifosi bianconeri, ripongono grandi speranze in un uomo che, anche se per poco, li ha fatti sognare: Fabio Quagliarella. L'attaccante ex Napoli (anche lui diventato tutto juventino ad inizio mercato estivo) è pronto a tornare al 100% dopo il gravissimo infortunio dello scorso gennaio e dopo aver trascorso un ritiro precampionato alla ricerca della forma migliore. Attaccante completo, "Quaglia" ha guidato il reparto avanzato per tutta la prima metà della scorsa stagione. Il numero 18 ha rilasciato un'intervista al "Corriere dello Sport" in cui ha parlato soprattutto del Nuovo Stadio, pronto per l'inaugurazione, ma anche dell'attacco della Juventus che, secondo Eta Beta, non è in sovraffollamento. Lui è pronto a giocare un ruolo da assoluto protagonista in un reparto che è tra i migliori in Italia e le sue caratteristiche sembrano sposarsi alla meraviglia con il montenegrino Mirko Vucinic che, al momento, sembra l'unico sicuro del posto da titolare. C'è da combattere per una maglia nell'attacco bianconero, ma Quagliarella è uno che non si arrende mai. Ecco alcuni passaggi, evidenziati in parte da Tuttomercatoweb, dell'intervista di Fabio Quagliarella al Corsport: "Il nuovo stadio? E' per famiglie perché è bello e sicu­ro, da vivere oltre la par­tita. Ritengo che l'assenza di barriere responsabiliz­zi la gente e favorisca lo spettacolo. Un motivo d'orgoglio e un esempio da seguire, spero ne sorgano presto altri: le società avranno ricavi maggiori e i tifosi case più accoglienti, così Spagna e Inghilterra ap­pariranno meno lontane. Confesso che qualche anno fa, sentendo parlare di inaugurazione del Nuovo Stadio nel 2011, ero scettico: temevo slit­tasse un poco, come spes­so accade quando si rea­lizzano grandi opere, in­vece ha funzionato tutto alla perfezione, una nota di merito in più. Quando l'ho visto io, mancava solo il manto: io e i miei com­pagni non vediamo l'ora di... trasferirci. C'è curiosità, ma soprattutto adrenalina: l'ho visto e sono rimasto senza fiato, mi ha assalito la voglia di giocarci.

Avere il pubblico ad un passo è un valore aggiunto, l'ho sperimentato a Marassi: con il pubblico addosso senti di più l'incitamento e, quando segni, l'abbrac­cio è speciale. Se il nuovo stadio può bastare alla Juventus? Assolutamente no, infat­ti adesso tocca a noi. La società ha realizzato un impianto unico, ma la squadra dovrà accender­lo di passione: ospiterà le nostre battaglie, dovremo fare in modo che non ce ne sia per nessuna. Conte? Un allenatore con idee chiarissime, vuole vince­re e lavora duro per riu­scirci. In campo pretende tan­tissimo, come è giusto: dobbiamo sgobbare per tornare ai vertici. La juventinità? Il mister ce l'ha dentro, basta pensare a quanto ha vinto nei tredi­ci anni vissuti con questa maglia: a noi ricorda che non basta indossarla, che bisogna sentirne sempre la responsabilità e il valo­re. Come usciamo dal mercato? Sicuramente più forti - dice il giocatore di Castelllammare di Stabia -, la squadra è migliorata: ha guadagnato in esperienza e qualità, il tasso tecnico complessivo è più eleva­to. Troppi attaccanti per una squadra fuori dall'Europa? Le grandi squadre han­no sempre grandi calcia­tori, e più ne hanno, più sono forti: la concorrenza non è un problema, ma uno stimolo a dare tutto per convincere il tecni­co. Vucinic? Lo conoscevo già, ma in allenamento gli ho visto fare colpi fantastici: cre­do - conclude il bomber stabiese - che il nostro attacco sia di prima qualità, poche squadre in Italia hanno un reparto così forte. Che Serie A mi aspetto? Bella perché equilibrata, con tante squadre attrez­zate per lottare ai vertici. Le milanesi, sinceramen­te, sono più avanti, poi ci siamo noi, il Napoli che ha fatto un’ottima campagna acquisti, la Lazio, la Ro­ma…". Tanti nuovi arrivi in casa Juve, ma ritrovare il prolifico e fondamentale Fabio Quagliarella di inizio 2010 sarebbe il colpo più importante per la rosa di mister Antonio Conte.