Bonucci: "Spagna, a Bari daremo il massimo. Le voci di mercato mi stimolano. Sento la fiducia di Conte"
Come canta Ligabue, "Niente paura", sia contro la più grande al mondo che per la concorrenza nel proprio club. Leonardo Bonucci a tutto campo ha parlato dal ritiro della Nazionale, in preparazione della partita amichevole contro la Spagna che si disputerà a Bari. Sul match degli azzurri il difensore ha detto: "Giochiamo contro la squadra più forte in circolazione. L'avversario ci stimola, ma non c'è paura, solo rispetto. La gara potrebbe presentare delle insidie a livello fisico - ha detto Bonucci - ma a livello mentale daremo il massimo, siamo molto motivati". Per Bonucci un ritorno a Bari dove si prevede un grande afflusso da parte del pubblico per la gara. L'ex biancorosso è abituato all'affetto del San Nicola: "Penso che Bari, con una prevendita di quarantamila biglietti, ha già dato una risposta per la gara di mercoledì. Con uno stadio quasi esaurito, noi faremo il massimo per ripagare questa fiducia da un pubblico, come quello barese, che ama lasciarsi trascinare". In seguito il centrale bianconero è tornato a parlare delle 'Furie Rosse': "La Spagna ha un progetto globale interessante, giocatori unici come Iniesta, Xavi e Villa. Un giocatore che mi piacerebbe affrontare in campo? Fernardo Torres, ha tutte le caratteristiche dell'attaccante moderno".
Passando invece alla Juventus, il difensore che Marotta pagò 15 milioni lo scorso anno dice: "Il club sta cercando di costruire una squadra all'altezza, perché dobbiamo tornare ad essere competitivi. Io accetterò la concorrenza, perché può essere solo uno stimolo a crescere". Proprio Bonucci era stato accostato allo Zenit: "Il fatto di essere al centro di voci di mercato da una parte fa piacere, da un'altra mi mette qualche campanello d'allarme". L'ex Bari comunque non si preoccupa: "Ho sentito la fiducia di Conte, della società e di tutto l'ambiente Juve prima di venire qui in Nazionale". Sullo scudetto del 2006 ha poi detto la sua: "Quello che ha detto Buffon è giusto. Sono d'accordo con lui quando dice che serve metterci una pietra sopra perché è una vicenda che riguarda il passato. Allo stesso tempo però è giusto anche che la Juventus porti avanti un discorso iniziato anni fa per avere la giustizia che merita".