La Repubblica - Computer e schemi in tv. Il nuovo metodo Conte conquista squadra e tifosi

Quell'oscuro oggetto del desiderio che siama top player non si incastonerà nella Juventus durante il ritiro di Bardonecchia, che finirà domenica prossima, e forse nemmeno che prima agosto cominnci, anche se in settimana Marotta volerà in Spagna per discutere di Pepito Rossi: l'offerta di partenza è di 20 milioni più Felipe Melo. Succederà che un campione arrivi, prima o poi, ma i tifosi stanno agevolmente tollerando l'astinenza da fuoriclasse con poderose dosi di Antonio Conte: molto più di un allenatore. La gente ancora lo chiama "il nostro capitano", sette cori su dieci sono dedicati a lui (gli altri si dividono tra insulti all'Intero o ad Amauri), l'unico gigantesco striscione appeso sulle tribune del campo di Bardonecchia celebra "il sogno realizzato: Antonio Conte bentornato", sulla bancarelle abusive vanno a ruba magliette dedicate al tecnico. Gli allenamenti vengono seguiti con meravigliato stupore, come se ogni accenno di 4-2-4 (suggestivo anagramma numerico, se così si può dire, del più canonico 4-4-2) fosse destinato a stregare un popolo che non chiede altro di essere illuso. Conte lavora e fa lavorare sodo. Ha testa giovane e idee fresche, che propone senza imporre: lavora sulla convinzione, sulla persuasione, sul coinvolgimento. In questi giorni ha parlato subito di quanto sia importante essere all'altezza della Juve, dare un senso a tutta quella retorica sul dna bianconero che negli ultimi anni è stata dispersa. Ma poi ha cominciato a ragionare di tattica, a studiare le posizioni, a insegnare schemi: "Non mi era mai capitato che mi facessero rivedere il video di un allenamento", sè stupito Ziegler. "A me sì, con Mazzarri", ha specificato Pazienza. "I suoi sistemi sono molto simili a quelli di Conte, anche se tatticamente sono molto diversi. Ma la loro cura del particolare è maniacale".
Conte parla, riprova, ripete, corregge, esamina. L'aspetto tecnologico è curato da Riccardo Scirea: è lui che si occupa dell'inmput dei dati, della selezioni dei filmati, dell'elaborazione delle statistiche, anche se negli ultimi anni Conte si è rivolto una società informatica di Ancona, la K-Sport, che ha studiato un algoritmo per l'utilizzo dei dati sul rendimento dei giocatori. Il computer prende in esame una nutritissima serie di dati (compresi quelli delle squadre avversarie) e arriva persino a dettare una formazione ideale da schierare: pare che l'allenatore gli abbia dato sovente retta. In ogni caso, l'informatica è un supporto fondamentale al suo lavoro. Conte non è ancora nelle condizioni ideali per lavorare, la società ci metterà del tempo a soddisfare le sue esigenze (gli mancano un difensore centrale, un centrocampista, un'ala sinistra, un attaccante) e in qualche modo comprometterà le prime fasi del suo meticoloso lavoro tattico. Ma intanto sta seducendo le folle. Il suo rapporto con gli ultà (che invece fu pessimo a Bergamo per le frizioni con Doni) è consolidato da tempo. Ieri ha zittito con un gesto una fastidiosa contestazione ad Amauri, incassando un'ovazione, proteggendo il giocatore e guadagnando crediti presso lo spogliatoio. Il pericolo è che l'effetto Conte diventi eccessivo. Intanto, sta dimostrando preparazione e intelligenza, perché ha già corretto alcuni suoi canoni tattici: avendo un lanciatore (Pirlo) e un corridore (Krasic), sta lavorando sui lanci e sulla corsa, che non erano esattamente un caposaldo dell'ultima sua creatura, il Siena, Ora, ha solo bisogno di qualche calciatore migliore: dopo, gli risulterà più facile essere quello che il popolo vuole che sia.