La Stampa - Juve, niente occhi indiscreti Conte "allena" anche la tv

Ogni stregone ha i suoi segreti. Fabio Capello e José Mourinho, tanto per dirne due, chiudevano il pentolone d'allenamento per celare dislocamenti e mosse da riprodurre poi in battaglia. Da buon apprendista d'alto livello, Antonio Conte non fa eccezione. Anche quassù a Bardonecchia qualche contromisura l'ha presa, dove pure le regole del ritiro (e del profitto) impongono tribune stipate ed esercitazioni a cielo aperto: confidando che tra i 3.500 tifosi di ieri non ci fosse alcun informatore nemico, è già qualcosa un lieve depistaggio della televisione.
Dev'essere per questo che, su scelta della Juve, la telecamera piazzata sulla torretta in tubi, l'unica a sorvegliare il campo, evita inquadrature indiscrete. Succede, per esempio, alle sei della sera, a metà allenamento, quando da una parte Conte pianifica e insegna i movimenti difensivi, e dall'altra il resto della squadra tira in porta. L'occhio elettronico e quelli del pubblico guardano per lo più il tiro a segno, e il tecnico salva un po' i piani segreti. Le immagini sono poi quelle girate a Mediaset Premium, che ha l'esclusiva, e che può trasmettere colpi e gesta degli idoli, partitella compresa, senza far arrabbiare il tecnico. Che non potrà però oscurare se stesso, e oggi si presenterà in conferenza stampa alle 15 (non è previsto allenamento) in diretta su Premium calcio. Come pure andrà in diretta la presentazione della squadra, stasera alle 21, in piazza a Bardonecchia.
La mania di sprangare le porte agli allenamenti ce l'aveva già a Bari, prima di vincere il suo primo campionato di serie B: «Geloso dei miei segreti? - raccontava ai tempi - gelosissimo. Cerco soluzioni nuove e non voglio che le scoprano. Fa bene Mourinho a nascondere l'Inter. Su questo sono inflessibile: porte chiuse anche ai miei amici». A Siena, narrano di un allenatore che sa essere sentinella spietata, tanto da gridare se mai intravedeva una figura sospetta sbirciare tra le fessure dei cancelli. A occhi indiscreti, in terra di contrade, erano visibili solo due allenamenti a settimana, quelli del lunedì e del martedì: giocando il sabato, va da sé che non si mostrassero gran piani di guerra. Legge marziale, senza eccezioni: sigillò pure l'allenamento in vista dell'ultima dell'anno, a promozione già in tasca. E così, almeno in alcuni giorni, ha intenzione di fare durante la gita negli Stati Uniti, con uno sparuto manipolo di cronisti al seguito, e zero televisioni.