LIVE - DELNERI: "Rivoluzione? Sì, mentale. Illogico cambiare tutto. La squadra deve cambiare marcia. Traorè e Martinez stanno bene"

L'allenatore della Juventus, Gigi Delneri, ha incontrato i giornalisti al Media Center di Vinovo per presentare la sfida casalinga di domani sera contro il Bologna. Ecco la conferenza stampa integrale, a cura della redazione di TuttoJuve.com:
Leggo sui giornali sportivi di rivoluzione. E' una parola azzeccata? Oppure...
"Speriamo mentale. Che sia una squadra diversa mentalmente da quella che si è vista nella gara di Lecce, che è stata dimenticata, ma non è stata lasciata in disparte perchè bisogna analizzare bene le cose; analizzare anche che pochi giorni prima la stessa squadra ha prodotto un calcio aggressivo, un calcio importante contro l'Inter. Una battuta a vuoto inaspettata che però nel mondo del calcio ci può anche stare. L'importante è che ci sia una consapevolezza che si possa fare molto meglio di quello che si è fatto, oppure di essere la squadra che ha affrontato le ultime partite - a parte quella di Lecce - con un piglio diverso".
Parlando nello specifico degli uomini, è vera questa tendenza di tornare ad un 4-4-2 più puro? Quindi anche più offensivo sulle fasce.
"Non è che si possa cambiare tutto perchè una partita ti dice...(pausa, ndr). Cioè, uno che guida una squadra di calcio non deve essere volubile settimanalmente, altrimenti diventerebbe illogico quello che sta facendo, quello che ha prodotto anche dei buoni risultati. Vediamo le condizioni dei giocatori. Io penso che questa squadra possa attuare diverse soluzioni durante la partita e saranno adottate a seconda del risultato".
Questa idea di riportare Chiellini in mezzo e di avere più spinta nelle fasce c'è?
"Dipende da come stanno coloro che spingono sulle fasce, da come stanno davanti certi tipi di giocatori, dipende da una verifica molto più ampia che non quella di spostare un uomo, anche se non posso discutere ad esempio che con l'Inter Chiellini ha fatto una buona gara; e l'ha fatta anche a Cagliari".
Crede sia giusto dire che questa differenza di rendimento tra le partite con le grandi e quelle con le cosiddette piccole sia un problema di mentalità? Lei si sente responsabile se è un problema di mentalità?
"Quando si fanno partite come quella di Lecce siamo tutti responsabili. E quando si fanno partite come quella con l'Inter siamo tutti bravi. E quindi credo sia un dato di fatto importante. I numeri dicono questo in questo momento. Anche se ultimamente - col Cagliari ad esempio - la squadra ha fatto un'ottima gara sul piano dell'attenzione. In certe situazioni abbiamo sofferto e abbiamo buttato via tanti punti che potevano magari essere importanti in questo momento. In tante partite con le cosiddette, virgolettato, piccole. Io credo che il campionato di serie A sia un campionato molto difficile, molto complicato, e tutte le domeniche la Juventus deve pensare di affrontare una cosiddetta grande, perchè poi tante volte il campo dice che trovano difficoltà tutti ad affrontare un campionato importante, stressante e fatto di risultati come il campionato italiano".
Il presidente Agnelli ha detto che si auspica che vinciate tutte le prossime partite, un messaggio per dire che questa Juve può e deve fare molto di più. Io ti chiedo, come fa una squadra che in meno di due mesi ha perso sei partite a vincere sempre da qui in fondo? Cosa non deve più sbagliare?
"Se io analizzo quello fatto fin adesso, due partite di grande difficoltà sono state quelle affrontate per novanta minuti in dieci contro undici, e vale per il Parma e vale per il Lecce. Poi uno pensa che si poteva fare meglio, che poteva essere una partita diversa sotto il profilo caratteriale e di attenzione, ma pochi hanno evidenziato che la squadra ha giocato per quasi novanta minuti, sia col Parma, sia col Lecce, in dieci contro undici. Questa non deve essere una scusante, ma può essere un dato abbastanza importante. Poi abbiamo perso una partita importante col Napoli e penso sia un dato di fatto; perdere col Napoli mi sembra che...il Napoli in questo campionato sta facendo molto bene, con grande intensità, con grande realtà. E poi abbiamo perso a Palermo e con l'Udinese nel momento in cui le due squadre, sia il Palermo, sia l'Udinese, erano in grande spolvero e noi avevamo grande difficoltà d'organico in quel momento. Ad esempio già nella partita col Palermo la squadra ha offerto una prestazione che al di là della sconfitta era stata molto diversa. Deve cambiare marcia, indubbiamente. Questo è un dato di fatto che sappiamo tutti. Il presidente ha spronato la squadra ed è giusto. Noi sappiamo di avere un compito importante, ma per la Juventus andare in campo con questo tipo di mentalità è obbligatorio. E quindi andremo avanti su questa strada, cercando di fare il massimo. Il presidente dice per 12 volte, noi diciamo domenicalmente per arrivare poi alla dodicesima".
Io invece torno all'aspetto tattico e di condizione dei giocatori. E' possibile che Krasic venga risparmiato considerato che è anche in diffiida e potrebbe saltare la partita col Milan?
"A noi le diffide non interessano. Non vedo il problema del Milan...Io devo risparmiare un giocatore perchè pensiamo che la partita col Bologna sia meno importante di quella col Milan? Siamo già fuori orbita, siamo già fuori tendenza, perchè le partite sono tutte importanti. I giocatori che saranno disponibili domenica giocheranno domenica, e i giocatori che saranno disponibili col Milan giocheranno col Milan, a prescindere dalle ammonizioni che hanno".
Volevo capire come sta la squadra dal punto di vista mentale, perchè chiaramente al di là delle dodici partite da vincere, c'è questa che è da vincere e basta...
"Dobbiamo vincere anche le altre. Non ho capito...".
Ma questa può dare una spinta diversa. Non si dovesse vincere contro il Bologna sarebbe...
"Ma certo, ci mancherebbe altro. Sarebbe una spinta di negatività. Come poteva dare la spinta di positività la partita con l'Inter, che poi in effetti non ha dato. Se lei mi spiega questo, poi parliamo anche del Bologna".
Visto che in settimana avete fatto per due volte doppio allenamento, vi siete ritrovati, volevo capire se ha visto una squadra più convinta, più carica o anche preoccupata psicologicamente per questo impegno di domani...
"Non faremmo calcio noi allenatori ed i calciatori se non fossimo preoccupati, ma senza timore. E' una partita importante, come lo era quella dell'Inter, affrontata con grande impegno. La squadra l'abbiamo tenuta assieme anche per riuscire a stare appunto un po' più insieme in momenti in cui serve lavorare mentalmente, stare insieme, parlare, vedere...Gli allenamenti sono stati fatti molto bene, quindi....(pausa, ndr). Ma questo era accaduto anche prima del Lecce, non è che prima del Lecce la squadra ha sbragato o ha fatto allenamenti diversi. Ci sono delle situazioni che tante volte non si riescono a capire e si cerca di ovviare a questi inconvenienti con l'assemblare un po' di più noi stessi, stare molto più assieme, chiacchierare di quello che poi servirà domenica prossima per fare una buona partita".
Per il quarto posto potrebbero servire 27 punti nelle prossime dodici partite...
"Dipende da cosa fanno gli altri. E' tutto rapportato...".
Sono tanti, però lei l'anno scorso li fece 27 punti nelle ultime dodici partite, con 8 vittorie e 3 pareggi. Ci sono le condizioni per ripetere una cavalcata finale così?
"Ma noi abbiamo una squadra che ha le qualità per fare qualsiasi....(pausa, ndr). Abbiamo tanti alti e bassi quest'anno, quello sì. Ci sono periodi in cui abbiamo delle prestazioni importanti e dei periodi in cui ci sono prestazioni meno importanti, d'altra parte cambiare molto ed avere un rendimento costante, continuo, di grande livello, penso sia secondo me anche abbastanza difficile. Quindi la squadra quello che ha dimostrato in questo campionato è di avere dei periodi di grande levatura, come i 18 risultati utili consecutivi dell'andata, dei momenti magari di difficoltà, che fanno parte un po' della costruzione di una squadra. Io penso che adesso la squadra abbia le caratteristiche giuste, ha recuperato buoni giocatori; non sono tutti al top della condizione, perchè sono appena rientrati, oppure sono 15-20 giorni che fanno allenamento, perciò cerchiamo di ottenere da loro il massimo dei risultati, sia sul fattore mentale, su quello fisico, e anche di qualità, perchè ci sono certi giocatori che hanno delle caratteristiche, certi giocatori hanno delle altre caratteristiche e bisogna vedere di riuscire ad applicare queste caratteristiche nel modo migliore, mantenendo sempre la squadra molto equilibrata".
Arriva il Bologna, squadra che ha giocato mercoledì. Che partita si aspetta? Lei ha parlato di collettivo e di gruppo: crede che il Bologna, viste le condizioni in cui era ed il campionato che sta facendo, sia da portare come esempio per tutti?
"Paradossalmente il Bologna è stato un po' sgravato da questa....(pausa, ndr). Ha giocato con grande impegno, nelle grandi difficoltà e magari si ritrovano nelle risorse importanti, a livello mentale. Non dimenticando che il Bologna, al di là dei problemi della società e dell'ambiente, ha una squadra di tutto rispetto, ha giocatori che fanno gol come Di Vaio; Meggiorini è un ragazzo di grande levatura, ha giocatori esperti; qualcuno adesso ha qualche difficoltà, ma mi sembra che la squadra abbia prodotto sempre un buon calcio, ha inquadrato bene la sua situazione tattica e penso sia una squadra di tutto rispetto. Ha fatto bene anche con la Roma; ha fallito poche partite in linea generale; ha battuto la Lazio in casa, ha fatto delle prestazioni molto importanti. Quindi è una squadra molto importante, che fa parte del mondo del calcio italiano e come tutte le squadre italiane ha le sue insidie, vale a dire che è una squadra che gioca molto coperta, che gioca in contropiede; ha un buon giocatore davanti come Di Vaio che allunga molto bene la squadra e che in questi ultimi anni a Bologna si è ringiovanito e fa in modo che la sua squadra abbia delle qualità importanti domenicalmente".
Visto che questa settimana avete chiacchierato molto...
"No, abbiamo lavorato e abbiamo chiacchierato. Quando si fa un lavoro, non è solo per lavorare sul campo, o per prendere la zappa. Si parla, si lavora, si fa, si torna, tutte cose per stare assieme...".
Va bene, avete anche chiacchierato. Volevo sapere se dai giocatori hai avuto qualche spiegazione convincente alla partita di domenica scorsa...
"Non c'è una spiegazione, perchè penso sia stata una partita anomala. Le spiegazioni sono quelle di tornare ad essere la squadra che ha battuto l'Inter, che ha fatto tante altre partite con grande piglio, e mettere in campo le proprie qualità. Questa è l'unica spiegazione che deve darsi la Juventus. Basarsi sugli errori di Lecce per poter dire che non bisogna mai abbassare la guardia, dobbiamo essere sempre attenti, valutarla bene e ripartire da quello che, bontà sua, il calcio ti dà la possibilità di fare la domenica dopo. Che sarà un'altra partita, un'altra storia e speriamo sia anche un altro risultato".
In questo momento è più utile la teoria del bastone o della carota per rimettere in carreggiata una squadra?
"Dipende, io penso che quando una squadra sta benissimo occorre lavorare di più di quando sta male, in certe situazioni. Quando sta male, probabilmente, bisogna lavorare il giusto per rinverdire le motivazioni, per essere pronti, perchè lo stimolo mentale penso sia più adatto a fare fatica quando si ha la mente libera, vittoriosa, rispetto a quando si ha la mente molto pesante e magari tante volte aumentare il peso specifico del lavoro sia deleterio. Noi abbiamo lavorato ma in modo diverso da quello che si pensa. Abbiamo lavorato sul campo il giusto, ma cercando di stare assieme per poter giocoforza tornare ad essere un gruppo importante, che sa quello che deve fare sul campo e che sa che comunque ogni domenica da loro si pretende il massimo".
In estate la squadra è stata disegnata per avere una grande spinta propulsiva sugli esterni. Le ultime partite però hanno visto in difesa due centrali messi a fare i terzini, come Sorensen e Chiellini, e Marchisio sulla fascia sinistra. Non ti sembra che ci sia in qualche modo una contraddizione? Ovvero, avete puntato a prendere un certo tipo di giocatori per poi al lato pratico ritrovarvi con soluzioni diverse...
"Tu hai dimenticato di mettere una postilla: giocoforza. Questa postilla bisogna metterla. Martinez è stato fermo quasi tre mesi, De Ceglie è ancora fermo ai box, Traorè ha appena ripreso, Grygera ha appena ripreso. Cioè, quando si fanno queste domande, bisogna farsi le domande e avere prima la risposta. Se avessimo avuto in condizione tutti quanti e pronti, io ti posso dare ragione. Ma in questi mesi la squadra non ha mai avuto in effetti tutti i giocatori disponibili, di un certo ruolo, di un certo tipo, fisicamente a posto".
Quando li avrai tutti a disposizione pensi di poter...
"Quando staranno bene, quando saranno in condizione, o dall'inizio o durante la partita, avremo la possibilità di vedere la squadra che deve tornare ad essere di un certo tipo. Ma non abbiamo mai disdegnato un lavoro esterno con giocatori esterni. Abbiamo applicato certe volte delle soluzioni oggettive, situazionali, come a Milano con l'Inter con Marchisio, ma Marchisio in quella posizione ha fatto più di un esterno, ha fatto cinque gol da quella volta. Quindi penso sia stata una mossa senza esterno, ma con un esterno di fatto".
Come stanno Traorè e Martinez ce lo può dire?
"Bene".(redazione TuttoJuve)