DELNERI, NON COSI'

03.02.2011 10:44 di  Maurizio Lattaruli   vedi letture
DELNERI, NON COSI'
TuttoJuve.com
© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport

Anche ieri abbiamo assistito - per l'ennesima volta in questo campionato - alla penosa esibizione della compagine juventina che, evidentemente, ce la sta mettendo tutta per abbattere il record negativo della passata stagione.

Pronti via e subito il Palermo mette sotto la Vecchia Signora con un uno-due micidiale, e sfiorando ancora il terzo gol: e la Juve? Forse era rimasta nello spogliatoio per il riscaldamento. Ma non è una novità! 

Domenica sera lezione di calcio impartita dall'Udinese; il giovedì di coppa Italia umiliazione dalla Roma; e nel mese di gennaio altre due scoppole sonore dal Parma (1 -4) e dal Napoli (0 -3); nel mezzo due grigie prestazioni con Bari e Sampdoria.

Tiriamo un po' le somme? Questa Juve sta obiettivamente facendo peggio della tanta vituperata truppa di Ferrara dello scorso campionato, e la scusa infortuni non regge più. Squadra senza gioco e senza idee, che si accartoccia su sè stessa per la mancanza di valide alternative tattiche: ma è possibile che si debba giocare per forza col 4-4-2 pur non avendone gli uomini adatti o in condizione? Aquilani impalpabile da varie partite, Krasic spompato, Chiellini inguardabile anche ieri sera (ma non sarebbe meglio spostarlo sulla fascia a fare meno danni?): e l'allenatore che fa? Insiste con i soliti uomini ed i soliti schemi (?), ostinandosi a schierare la squadra sui calci piazzati sempre a zona, con la conseguenza che si perdono costantemente gli avversari e si prendono gol a grappoli.

E' vero, ieri sera l'arbitro ci ha messo del suo negando alla Juve ben tre rigori clamorosi, ma una squadra che sia tale trova in sè la forza anche di vincere le avversità arbitrali, mentre si concede alle squadre avversarie come minimo un tempo di gioco, e l'altro lo si passa a tentare improbabili rimonte.

Delneri ha parecchie attenuanti, ma anche molte responsabilità. Con una Juve già fuori dall coppe e relegato ad un misero ottavo posto in classifica, il futuro del tecnico bianconero deve essere legittimamente messo in discussione.